Un ritorno analogico
Il 5 settembre ho partecipato al Biassono GP, grazie alla collaborazione con la fumetteria L’Antro dei Fumetti. Per l’occasione, mi è stato offerto uno stand dove ho potuto esporre i miei lavori, realizzare caricature per il pubblico, raccogliere commissioni e raccontare il mio percorso artistico in una breve intervista radiofonica.
È stata una giornata piena, intensa, vissuta con il piacere del contatto diretto.
Matita e acquerello
In questo contesto, ho riscoperto con naturalezza le mie tecniche non digitali. Ho disegnato a matita, colorato con gli acquerelli, toccato la carta con mani reali e non con una tavoletta grafica. È stato come riaprire un cassetto della memoria che non avevo mai davvero chiuso.
In un periodo in cui sto esplorando a fondo le possibilità del digitale – dal disegno vettoriale fino alla modellazione 3D – è stato rassicurante accorgersi che le competenze acquisite in passato sono ancora lì, vive. Un po’ come andare in bicicletta: non si dimentica.
Oltre il digitale
Spesso pensiamo che i progressi tecnologici debbano sostituire ciò che c’era prima. Ma non è sempre così. In questo caso, il digitale non ha cancellato l’analogico: lo ha reso più consapevole. Mi ha permesso di ritrovare piacere in gesti semplici, lenti, forse imperfetti, ma autentici.
Conclusione
Tornare a disegnare dal vivo, tra persone vere, con strumenti reali, mi ha ricordato da dove arrivo. E mi ha confermato che ogni tanto vale la pena fermarsi, togliere le cuffie, chiudere i software, e riprendere in mano un pennello. Anche solo per sentirsi, di nuovo, parte di qualcosa di umano.
